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Aniceto Koplin(ski) (1875-1941), cappuccino appartenente alla Provincia Renano-Westfalica, dopo aver vissuto la prima parte della sua vita in patria, per molti anni ha lavorato a Varsavia. Il fatto di abitare e lavorare in due paesi, che in quel momento della storia, pur essendo confinanti, per vari motivi non vivevano in pace, ha fatto di lui un vero ponte tra due nazioni, come suggerisce il titolo di questo libro, così pure tra due Province dei frati cappuccini e anche tra ricchi e poveri, ai quali in modo speciale egli dedicò la sua attenzione. La sua attività, svolta fuori dell'ambiente consueto, segnò un nuovo stile di collaborazione e solidarietà tra i popoli, che oggi confluisce nella cosiddetta "cultura dell'incontro". La vita di Aniceto trovò pieno compimento nel lager tedesco di Auschwitz, come conseguenza dell'odio nazista e frutto della sua decisione di non dare il placet alla politica hitleriana; è stato beatificato con altri 108 martiri dell'oppressione nazista da Giovanni Paolo II nel 1999. L'appendice del libro contiene alcuni scritti di Aniceto tradotti in italiano e alcune poesie latine.